Scegliere la data del Matrimonio

Scegliere la data del Matrimonio

Non ogni tempo è adatto al rito nuziale. Gli antichi Greci sceglievano con cura un giorno fausto, che di solito cadeva d'inverno, tanto che il mese di gennaio si chiamava gameliòn, mese delle nozze. Per i Romani erano nefasti i mesi di maggio e agosto, propizi aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre. I popoli germanici, slavi e lituani preferivano l'autunno e il principio dell'inverno. In Galilea ai tempi di Cristo i matrimoni si celebravano di martedì, il terzo giorno della settimana. Nell'Istria non si celebravano nozze il 1° aprile, il 1° agosto e il 1° dicembre; nei paesi scandinavi e in Estonia si evita tuttora la luna nuova.

I giapponesi seguono incondizionatamente le prescrizioni degli astrologi, e si sposano solo nei giorni che questi indicano come fausti per le nozze, con un terribile (agli occhi di noi occidentali) effetto "catena di montaggio" negli uffici di stato civile e nei ristoranti specializzati in banchetti. Prima di criticare le superstizioni altrui, consideriamo come da noi di martedì e di venerdì non si sposa nessuno: "né di Venere né di Marte ci si sposa né si parte" recita il vecchio adagio, e tutti, anche i più razionali, si adeguano. "Non sarà vero, ma prendo le mie precauzioni", diceva Benedetto Croce. Jella a parte, un attento esame del calendario è fondamentale nell'organizzazione matrimoniale: sono tanti gli elementi di cui tener conto prima di scegliere la data "fatidica". Per esempio, la Chiesa cattolica proibisce la celebrazione dei matrimoni nel periodo dell'Avvento fino al giorno di Santo Stefano, e per tutta la Quaresima, e gli ebrei non si sposano di sabato, o nei giorni festivi, o durante il periodo della commemorazione dell'Esodo.

Un altro fattore che i futuri sposi non dovranno sottovalutare né fraintendere al momento di scegliere la data delle nozze è il clima. Anche senza essere dei veri e propri "climaterici" (cioè persone che soffrono di una infermità, con emicranie, palpitazioni, impossibilità a respirare, legata ai cambiamenti di tempo: lo era Georges Simenon, che si era fatto costruire, nella Non ogni tempo è adatto al rito nuziale. Gli antichi Greci sceglievano con cura un giorno fausto, che di solito cadeva d'inverno, tanto che il mese di gennaio si chiamava gameliòn, mese delle nozze. Per i Romani erano nefasti i mesi di maggio e agosto, propizi aprile, settembre, ottobre, novembre e dicembre. I popoli germanici, slavi e lituani preferivano l'autunno e il principio dell'inverno. In Galilea ai tempi di Cristo i matrimoni si celebravano di martedì, il terzo giorno della settimana. Nell'Istria non si celebravano nozze il 1° aprile, il 1° agosto e il 1° dicembre; nei paesi scandinavi e in Estonia si evita tuttora la luna nuova. I giapponesi seguono incondizionatamente le prescrizioni degli astrologi, e si sposano solo nei giorni che questi indicano come fausti per le nozze, con un terribile (agli occhi di noi occidentali) effetto "catena di montaggio" negli uffici di stato civile e nei ristoranti specializzati in banchetti. Prima di criticare le superstizioni altrui, consideriamo come da noi di martedì e di venerdì non si sposa nessuno: "né di Venere né di Marte ci si sposa né si parte" recita il vecchio adagio, e tutti, anche i più razionali, si adeguano.

"Non sarà vero, ma prendo le mie precauzioni", diceva Benedetto Croce. Jella a parte, un attento esame del calendario è fondamentale nell'organizzazione matrimoniale: sono tanti gli elementi di cui tener conto prima di scegliere la data "fatidica". Per esempio, la Chiesa cattolica proibisce la celebrazione dei matrimoni nel periodo dell'Avvento fino al giorno di Santo Stefano, e per tutta la Quaresima, e gli ebrei non si sposano di sabato, o nei giorni festivi, o durante il periodo della commemorazione dell'Esodo. Un altro fattore che i futuri sposi non dovranno sottovalutare né fraintendere al momento di scegliere la data delle nozze è il clima. Anche senza essere dei veri e propri "climaterici" (cioè persone che soffrono di una infermità, con emicranie, palpitazioni, impossibilità a respirare, legata ai cambiamenti di tempo: lo era Georges Simenon, che si era fatto costruire, nella


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